giovedì 18 gennaio 2018

Sintesi

Introduzione

Il cammino alla scoperta della carne artificiale ha avuto inizio da aspetti linguistici: si sono studiati i sinonimi della parola carne in inglese, francese, tedesco e spagnolo combinandoli in una word-cloud e se n'è spulciata l'etimologia. Dopo aver mostrato una mappa concettuale con i concetti che la carne artificiale evoca, sono stati riportati alcuni articoli di giornale (tratti da Internazionale e The Guardian) su questa tematica, ritenuti significativi.

Identikit della carne artificiale

La carne artificiale ha alle sue spalle lunghe storie e protagonisti nonché molti brevetti, mentre davanti a sé vede un futuro felice - dal momento che ci si aspetta un incremento dei suoi fruitori - ma minato da possibili rischi.

Questo prodotto, in quanto bene di consumo, prevede l'impiego di notevolissime tecnologie e strumenti in mano, per ora, a poche aziende site in determinati luoghi. Pertanto, uno studio analitico della carne artificiale ha condotto alla ricerca di numeri, statistiche e simboli ad essa legati. L'analisi strutturale della carne artificiale ha inoltre necessariamente attraversato la menzione degli elementi, dei materiali e delle forme che la costituiscono.

Un sondaggio effettuato dall'Unione Europea ha offerto uno scorcio su umori ed opinioni dei cittadini del vecchio continente suscitati dall'idea della carne artificiale.

Nelle arti

La storia dell'arte ha provvisto a mostrare i suoi prodotti, dai più tradizionali ai maggiormente controversi. Si è inoltre andati alla ricerca di influssi nei mondi dei fumetti, della musica e della letteratura. L'arte figurativa più frequentemente chiamata in causa è stata però quella cinematografica, grazie a un documentarioun film fantascientifico e uno onirico. Infine, anche la pubblicità ha avuto il suo ruolo in questa ricca analisi.

Altro

Uno spunto interessante è venuto dall'ambito della cristianità; anche il tema del riscaldamento globale si è purtroppo ben inserito all'interno di questo progetto.

Conclusione

Infine, un glossario trilingue e un abbecedario illustrato hanno calato il sipario su questo tentativo di saperne di più e arrivare meglio preparati ad una diffusione inevitabile di questo prodotto. Il percorso alla scoperta di questa straordinaria recente invenzione che è la carne artificiale si conclude qui.


Carenza di carne

Recentemente si è molto parlato di un commovente filmato di National Geographic che ritrae un orso polare sull'isola di Somerset, al nord del Canada, in apparenza emaciato, molto denutrito e quasi moribondo trascinarsi per la pianura in cerca di cibo. Tra le frasi che appaiono in sovrimpressione durante le immagini si legge questo è come appare il cambiamento climatico.

Glossario trilingue

ITALIANO
INGLESE
SPAGNOLO
allevamento
breeding
ganadería
bioingegneria
bioengineering
bioingegnería
consumo
consumption
consumo
disidratazione
dehydrate
deshisratar
ecosostenibile
environmentally sustainable
ecosostenible
fibre
fibers
fibras
grassi
fats
grasa
hamburger
hamburger
hamburguesa
impronta ecologica
ecological footprint
huella de carbono
lavorazione
processing
tratamiento
mangime
feed
pienso
nutrizione
nutrition
nutrición
ormoni
hormones
hormonas
proteine
proteins
proteínas
qualità
quality
calidad
ricerca
research
investigación
sintetico
synthetic
sintético
test
test
prueba
umano
humane
humano
valori
values
valores
zona
area
zona

mercoledì 17 gennaio 2018

Metamorfosi delle carni

Si può dire che con l'invenzione della carne artificiale il concetto di carne nella sua essenzialità venga stravolto; che esso subisca in un certo qual modo una metamorfosi spaesante. E una analoga metamorfosi allucinata della carne è protagonista del celeberrimo racconto di Franz Kafka intitolato per l'appunto La metamorfosi (1915), del quale si riporta di seguito l'incipit, che vede il protagonista Gregor Samsa scoprire la sua nuova forma:
Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un po' la testa per vedersi il ventre convesso, bruniccio, spartito da solchi arcuati; in cima al ventre la coperta, sul punto di scivolare per terra, si reggeva a malapena. Davanti agli occhi gli si agitavano le gambe, molto più numerose di prima, ma di una sottigliezza desolante.
L'incubo di questo personaggio passerà attraverso l'orrore suscitato nei propri familiari, l'incapacità di esprimersi con dei suoni umani e l'isolamento per giungere a una preannunciata - e forse agognata - triste fine.

Trama analoga ha la pellicola dal nome The fly (1986) diretta dal già incontrato precedentemente David Cronenberg, anche se in questo caso l'orrida transizione uomo-mosca crea una mostruosa creatura dai tratti intermedi e avviene a causa di un errore durante un esperimento di teletrasporto. A questo link il trailer.

martedì 16 gennaio 2018

Destinatari

A chi è destinata la carne artificiale? Stando al prezzo originario di un hamburger artificiale (320.000$ nel 2013), a nessuno, verrebbe da dire. Ma da quel momento in poi il costo di questa gustosa novità non ha smesso di calare, fino ad arrivare ai circa 11$ attuali.


Come si sarà intuito dalla valuta, ci si sta riferendo agli Stati Uniti. Sì, dal momento che questo paese sembra l'unico attualmente in grado di servire ai propri cittadini un assaggio di cibo del futuro. Un esempio? La già citata Impossible Foods rifornisce decine di ristoranti su tutto il territorio statunitense (vedere la mappa per credere), in prevalenza nella west coast. I cittadini europei invece (assieme a tutti gli altri) dovranno ancora aspettare...

Statistiche

La prima immagine è tratta da un sondaggio online effettuato dal quotidiano inglese Guardian, e sembra che rispetto al 2005 la tendenza si stia invertendo.


Qui sopra invece sono messi a confronto i consumi energetici, le emissioni di gas serra e l'impiego di terreno richiesti per la produzione di carne naturale e di quella in vitro (fonte: Reuters).

Confronto musicale


Non è facile scovare influenze della carne artificiale nella cultura di massa, dal momento che questo prodotto è ancora poco diffuso e tutto sommato il suo impatto sociale è di rilievo pressoché inconsistente. Intendendo spulciare il mondo della musica, è più probabile imbattersi in narrazioni sulla carne vera e propria, se ancora è concesso definirla così. Per esempio, si può fare un (divertente) raffronto tra due modi di concepire la carne e soprattutto l'aspetto etico che il suo consumo porta con sé: da una parte la sentenziosa condanna del brano Meat is murder (video e testo), dall'album omonimo del gruppo inglese The Smiths e dall'altra il goliardico racconto di Jerry Lee Lewis in Meatman (video e testo). Nonostante i due pezzi siano quasi contemporanei (uscito nel 1985 il primo e nell'86 il secondo), si può affermare che i testi siano stati generati da sensazioni ed emozioni ben differenti:

And the calf that you carve with a smile / Is murder / And the turkey you festively slice / Is murder / Do you know how animals die?, cantano i primi;
It don't make me no difference / Just as long as it's good meat! / I ain't got no preference / If it's dog or rat, I eat, risponde il cantautore e pianista.



Abbecedario illustrato

AMBIENTE

BESTIAME

COTTURA
...di un hamburger artificiale.

DISSANGUAMENTO
EMULSIONANTI

FUTURE (OF MEAT)
...ovvero 5 possibili scenari.
GASTRONOMIA

HAMBURGER

INQUINAMENTO

LE SANG DES BETES

MATTATOIO

NITSCH (HERMANN)

OMS
...ovvero correlazione tra carne e tumori.
POST (MARK)

QUARESIMA
...durante la quale l'astinenza dalle carni è un obbligo.
RISURREZIONE
Affresco di Luca Signorelli, cappella di san Brizio, Orvieto (particolare).


SUPERMEAT

TESSUTO MUSCOLARE
UNGULATI DOMESTICI
...tra cui bovini, ovini, caprini, suini etc.
VAN EELEN (WILLEM)
The Godfather of In Vitro Meat
ZOOTECNIA

Protagonisti e storie

Willem van Eelen (1923-2015), trasse l'idea di produrre artificialmente la carne dalla propria esperienza personale di prigioniero di guerra in un campo in Indonesia durante il secondo conflitto mondiale, della quale disse di esser quasi morto per inedia. Dopo la liberazione da parte degli alleati, si formò prevalentemente in medicina e psicologia, operando nel primo dei due campi. Ciononostante si circondò di studiosi interessati come lui alla futuristica convinzione di poter produrre carne in laboratorio e, dopo anni di frustranti tentativi di ricevere fondi e vicissitudini personali (la scomparsa prematura della moglie), riuscì ad attirare l'attenzione degli investitori nei primi anni '90 e ottenere il denaro che portò alla pubblicazione del suo brevetto.
Interessante è la relazione che ebbe con il potente imprenditore americano Jon Vein: nella speranza di rafforzare l'attrattiva dei suoi progetti associandoli a una affidabile proprietà intellettuale, vendé a lui i suoi brevetti. Prima che il sodalizio fosse instaurato, pare che - come sostiene quest'articolo - van Eelen abbia detto a Vein: we’ll either be the best of friends or the worst of enemies ("saremo migliori amici oppure acerrimi nemici").

Mark Post (1957-vivente) farmacologo, insegnante e ricercatore presso l'università di Maastricht nonché co-fondatore di Mosa Meats, è considerato il rappresentante primario del mondo della cultured meat dal momento che fu il primo in assoluto a presentare questa innovazione all'opinione pubblica, nel 2008. Diretto erede di Willem van Eelen, dal momento che da quest'ultimo, nel 2008 ormai 86-enne, ricevé il testimone del progetto di ricerca finanziato dal governo olandese, si entusiasmò a tal punto da continuare nell'attività di ricerca (con l'aiuto di tanti giovani dottorandi) anche dopo che il sostegno economico nazionale venne meno nel 2010. La farmacologia è, secondo la definizione dell'enciclopedia online Treccani, la "scienza che si propone lo studio dei farmaci e delle leggi secondo le quali si svolgono i fenomeni indotti da tali sostanze nell'organismo".

Brevetti

Pare che il primo brevetto mai depositato circa la produzione di carne artificiale risalga al giugno del 1999 da parte di Willem van Eelen (soprannominato per tale ragione The Godfather of in-vitro meat, ovvero "Il padrino della carne artificiale" e scomparso recentemente).
Il processo produttivo descritto - consultabile integralmente a questo link - differisce da quello oggi in uso dal momento che prevede una più semplificata crescita di un espianto di cellule da un animale donatore poste in un mezzo di sostentamento.
La tecnica contemporanea, che si serve di bioreattori ed è definita scaffold-based (click qui per scoprire perché) ha iniziato a delinearsi a partire dal dicembre del 2004, quando l'imprenditore americano Jon Vein ottenne la pubblicazione del suo innovativo brevetto.

Per approfondire come e perché avvenne la transizione di proprietà intellettuale visualizzare il relativo post.

lunedì 15 gennaio 2018

La risurrezione della carne

Una delle dottrine più interessanti della cristianità è la risurrezione della carne, che afferma che al momento del Giudizio Universale tutti i corpi dei morti risusciteranno per ricongiungersi alle anime. Questo evento sarebbe anticipato dalla risurrezione di Gesù e dall'Assunzione (al Paradiso) di sua madre Maria. La "nuova carne" non avrà più le caratteristiche di caducità che le si attribuiscono normalmente, perché sarà incorruttibile - avendo sconfitto la morte - e non avrà necessità fisiche di alcun tipo per la sussistenza.
In aggiunta: un interessante articolo dal quotidiano cattolico Avvenire e un approfondimento lessicale sulla parola corpo e sulla resurrezione dei corpi narrata da Dante (canto XIV del Paradiso).

Il sontuoso affresco di Luca Signorelli nella Cappella di San Brizio a Orvieto


Tecnologie e strumenti

La biopsia, ovvero il prelievo di tessuti da animali vivi per l'ottenimento delle cellule staminali adulte che dovranno successivamente essere poste nella coltura.
L' impalcatura biologica (scaffold) alla quale il tessuto in coltura aderisce per ingrandirsi. Essa è composta principalmente in collagene, ha una consistenza spugnosa ed è possibile modificarne la forma, al fine di tendere le fibre muscolari e così ingrandirle.
Il bioreattore, un sistema fisico chiuso a temperatura variabile e controllata nel quale coltura e impalcatura permangono durante il periodo di crescita. Esso è in grado di fornire inoltre la stimolazione meccanica adeguata ad "allenare" le cellule.
Il mezzo di sostentamento (growth medium), ovvero il mix di zuccheri, amminoacidi e componenti del sangue che servono da nutrimento alle cellule, incapaci di procurarsene autonomamente perché non facenti (più) parte di un organismo complesso e completo.

Un semplice schema che mostra gli step di produzione della carne artificiale

Luoghi

Londra, dove ebbe luogo la prima conferenza stampa di presentazione della carne artificiale il 5 agosto 2013, dove l'hamburger creato da Mark Post venne cucinato e mangiato.



Maastricht, sede dell'università dove il professor Post e gli altri scienziati - il team di sviluppo del primo hamburger artificiale - svolgono attività di insegnamento e/o di ricerca.


San Francisco, quartier generale della start-up leader nella produzione di carne artificiale (prevalentemente, per ora, nei soli Stati Uniti).


giovedì 4 gennaio 2018

Uno spezzone

In questa scena del film del noto David Cronenberg intitolato Videodrome e che costituisce una riflessione sulla pervasività dei media e in particolare della televisione, il protagonista prorompe "death to Videodrome, long live to the new flesh!"  ovvero lunga vita alla nuova carne.

Nella storia l'antagonista è il misterioso dottor O'Blivion, creatore del programma Videodrome che afferma "lo schermo televisivo fa ormai parte della struttura del cervello umano [...] la televisione è la realtà e la realtà è meno della televisione".
Secondo alcuni il regista canadese si ispirò alle riflessioni di Marshall McLuhan.

mercoledì 3 gennaio 2018

Chi ci nutrirà

Il mondo della carne artificiale è in mano alle cosiddette start-ups, ovvero aziende giovani impiegate in settori di tecnologia d'avanguardia se non di frontiera della ricerca. La maggior parte di queste ha sede negli Stati Uniti e in particolare nella ricca California: è il caso di Memphis Meats, probabilmente la più nota del settore nonché in rapida espansione, tanto che recentemente ha lanciato una campagna di assunzioni per ampliare il proprio team.
In secondo luogo è da citare anche Mosa Meats perché è stata fondata dal già citato Mark Post, lo scienziato dell'università di Maastricht che può essere considerato il padre - almeno nella sua presentazione al grande pubblico - della carne artificiale.
I "delegati" mediorientali degli Stati Uniti non si sono lasciati sfuggire l'occasione di quella che promette di essere una fonte di guadagno in crescita ed è nata in Israele nel 2015 SuperMeat.
Per tornare infine da dove eravamo partiti, nell'anno appena trascorso l'azienda americana Impossible Foods ha portato i suoi prodotti nei menù di svariati ristoranti in più d'uno stato confederato, dando il via ad una distribuzione al dettaglio destinata a incrementarsi esponenzialmente in futuro.

Ancora cinema


Eraserhead è il primo film, oggi cult, del poliedrico regista americano David Lynch noto per esempio per la serie tv Twin Peaks. Sebbene questa pellicola sfugga a qualsiasi classificazione, come gran parte delle sue opere successive, tanto da spingere a coniare il termine lynchiano per descrivere lo stile unico dell'artista, essa si può definire una commistione di generi cinematografici tra cui il fantastico, l'onirico e l'orrore.
Pubblico qui un breve estratto, una tra le scene più esilaranti e al contempo terrorizzanti della sua intera produzione, a mio parere. Appare anche qui della carne artificiale: un intero pollo, per essere precisi.

Cosa ci aspetta

Shmeat della già citata Dana Ellys
Il progresso scientifico ci ha permesso oggi di ottenere, seppur in maniera limitata e imperfetta, un prodotto che altrimenti si può solo "prelevare" in natura, con i relativi problemi di varia natura.
Quali sono i rischi connessi a questa nuova possibilità?
Prima di tutto è possibile che, nel punto in cui ci si trova ora con la ricerca, ci si areni. Ovvero, non si trovi una soluzione per ovviare al problema dello stato della carne prodotta in laboratorio (ottenibile solo di consistenza pari a quella del macinato), poiché sembra che non ci sia alternativa, per ora, ai veri vasi sanguigni delle vacche affinché un agglomerato di cellule costituisca un muscolo (dopodiché una bistecca nei nostri piatti). (1)
In seconda analisi si potrebbe notare che il costo della carne artificiale è, per ora, esorbitante, vista la produzione limitatissima, macchinosa, ancora in via sperimentale e la conseguente distribuzione pressoché nulla. Gli investimenti nelle principali startups del settore, che dalla loro nascita hanno visto crescere esponenzialmente il proprio valore, lasciano però ben sperare a questo proposito.
Ancora, c'è il pericolo che vi sia il caos in materia commerciale. Non esistendo una legislazione precisa in merito alla produzione e allo scambio di carni sintetiche in alcun paese, anche nella società globalizzata potrebbero sorgere conflittualità e problemi quando se ne dovrà parlare (si pensi alle intuibilmente potenti lobbies alimentari e/o della carne).

(1) articolo dal giornale online Il Post

martedì 2 gennaio 2018

Simboli

People for the Ethical Treatment of Animals
Il logo dell'ente statunitense che nel 2008 offrì un milione di dollari alla prima azienda che fosse riuscita a produrre e commercializzare carne artificiale di pollo.
Gli esperti che produssero il primo hamburger artificiale nel 2012 erano capeggiati dal professor Mark Post e tutti provenivano dall'università olandese di Maastricht.
Due delle start-ups più impegnate e longeve nella ricerca sulla carne di laboratorio: Memphis Meats (con sede in California) e l'israeliana SuperMeat.
Super Meat Boy, protagonista dell'omonimo videogioco Nintendo nonché... cubo di carne.


Qualche numero

Alcuni numeri a proposito della carne artificiale:


  • 10-15 (cm), il diametro approssimativo di un hamburger;
  • 3-4 (cm), il suo spessore;
  • 2/300 (g) di peso;
  • 2013, (5 agosto): il primo hamburger artificiale è presentato a Londra dall'azienda Mosa Meat;
  • 330000 ($), la cifra devoluta dal co-fondatore di Google Sergey Brin in favore della ricerca per la produzione di carne artificiale;
  • 2 (%), frazione di suolo necessaria per produrre 1kg di carne artificiale, in rapporto alla stessa quantità tradizionale;
  • 55 (%), risparmio energetico percentuale che la produzione di carne in laboratorio consentirebbe;

Una riflessione


L'ipocrisia umana nel creare una gerarchia tra gli animali, distinguendo tra pets e bestie, è ben messa a nudo da quest'opera del giovane artista polacco Pawel Kuczynski.
Lo sfruttamento di tecnologie per la produzione artificiale di carni potrebbe forse in futuro contribuire ad abbattere la percezione umana di una piramide zoologica dalla costruzione completamente arbitraria.


La stessa questione è al centro del distopico dipinto dell'artista americana Dana Ellyn.

Un discusso artista

L'artista viennese Hermann Nitsch è internazionalmente noto per l'impiego nelle proprie provocatorie opere di carcasse di animali spesso sbudellate durante le performance, le quali consistono inoltre in spargimenti di sangue su tele e su modelle nude. La crudezza e l'esplicito contenuto blasfemo e immorale dell'arte inventata da Nitsch - il cui fine è secondo l'artista stesso la catarsi - gli sono costati alcuni problemi giudiziari.

Ecco alcune immagini e un filmato che mostrano alcune scene delle opere suddette.



Uno spot pubblicitario

Qui sotto un simpatico spot pubblicitario dell'azienda alimentare californiana Impossible Foods, impegnata nella produzione di cibi di derivazione esclusivamente vegetale. Gli ingredienti di un hamburger artificiale e i benefici ecologici che derivano dal consumo di esso sono presentati in modo giocoso, al fine di esorcizzare la paura di un cibo nuovo e dall'origine "artificiale".


Sintesi

Introduzione Il cammino alla scoperta della carne artificiale ha avuto inizio da aspetti linguistici: si sono studiati i sinonimi della pa...